lunedì 23 aprile 2012

#6 Lettera aperta al Male d'Italia in vacanza in Germania

Grandissima testa di cazzo simil-cinquantenne dai denti a grattuggia,

sei riuscito nell'ardua impresa di farmi provare disgusto e ribrezzo in trenta secondi e ancor meno parole. Non credevo che una persona talmente insignificante potesse celare un concentrato così puro di spocchia e arroganza, ma del resto i responsabili del tracollo di un paese non possono certo essere simpatici e brillanti. Sì, hai letto bene: appartieni a quel gruppo di persone che ha mandato l'Italia a puttane - come se quelle di Berlusconi non fossero già abbastanza - e di questo club così esclusivo sei il socio numero 0000001. Probabilmente, però, non ne hai mai ricevuto la tessera, perché certi disonori vanno celati a chi li merita: la coscienza sporca non piace a nessuno, ma se la nascondi puzza comunque. 

All'inizio non sembravi neanche così ripugnante: saresti potuto scivolare nel dimenticatoio delle conversazioni inutili da metropolitana e il nostro treno avrebbe proseguito il suo percorso ignaro di aver offerto ospitalità ad un minorato mentale. Ma quando dopo averti detto che studio lingue straniere e germanistica mi hai domandato «a che serve?», la tua curiosità si è trasformata in saccenza e tutta la merda di cui sei abbondantemente ricoperto ha cominciato a riluccicare di un sospetto colore stronzo-marrone. Quando poi, stupito, mi hai ripetuto la stessa domanda nonostante ti avessi già risposto con un garbo che agli idioti non andrebbe riservato, la scritta 'ignorante' è apparsa magicamente sulla tua fronte e mi sono ricordato che certe discussioni sono troppo elevate affinché certi dementi possano lontanamente comprenderle. Come fai a ragionare con i pazzi? Chi è convinto di avere la verità in tasca morirà senza mettere in discussione i propri dogmi e se li porterà nella tomba. Il problema, però, sorge quando certi individui prendono il sopravvento e distruggono tutto quello che hanno attorno, quando una generazione lotta egoisticamente per sé e manda a fanculo quelle future. 

Avere avuto 20 anni nel '68 non è una medaglia da esibire sul petto, ma una semplice questione anagrafica. Per cui, mia grandissima testa di cazzo, io ti chiedo: tu, che hai fatto per goderti tutto quello che credi di aver guadagnato legittimamente? Uno studio più 'pratico'? Vallo a dire a quegli onesti ingegneri e architetti che faticano a trovare un lavoro o a quegli economisti che rimbalzano come palline di un flipper tra stage sottopagati di banche e multinazionali. Il sistema che sta lentamente implodendo porta il tuo nome, non il mio. Queste assurdità che spacci per dati oggettivi e indiscutibili mi fanno vomitare e la prossima volta non lo farò metaforicamente, ma sulla tua tigna baudiana. 
Per cui, mia carissima merda dalla forma umana, la prossima volta che ti troverai sperduto nella metro di Berlino senza sapere come tornare in albergo e avrai la sfortuna di incappare nella mia presenza, ti indirizzerò verso la parte opposta della città, dove ricostruirò un tratto di Muro ad imperituro ricordo della tua limitatezza mentale. E i tuoi coglioni ne saranno la pietra portante. 

lunedì 9 aprile 2012

#5 E il terzo giorno (alla quarta) resuscitò

Questo blog è stato trascurato per troppo tempo e me ne rammarico, ma la vita di uno studente emigrato in Germania può davvero rivelarsi piena d'impegni. Prometto solennemente di recuperare il tempo perduto e, per farmi perdonare, cercherò di affilare il mio lato critico da vecchia-zitella-acida parente-di-Rostagno e riverserò ettolitri di veleno su tutto ciò che ritengo strambo o quantomeno curioso. In fondo, uno dei piaceri della vita è quello di trasformare la filosofia del disgusto da pensiero astratto a sostanza concreta: nel mio caso, in parole e frasi senza un apparente senso compiuto che siano gradevoli da leggere. 


Eccovi, ordunque, qualche aggiornamento random à la (simil) stream of consciousness, ovvero in quella forma letteraria che conobbe una certa fortuna all'inizio del secolo scorso e che quindi chiamare sequela di cazzate non parve molto opportuno:  
  • da Dicembre ho un lavoro part-time che ha risvegliato il mio lato sadico nei confronti dell'umanità, ma che mi paga l'affitto. Non entrerò adesso nei dettagli, ma sappiate che sono diventato una specie di Spongebob;
  • è vero che certi uomini che hanno una soglia del dolore piuttosto bassa, ma altri hanno una soglia della sopportazione altrui quasi inesistente. Io appartengo alla seconda categoria: le mie imprecazioni degli ultimi tempi farebbero diventare le CAPRE di Sgarbi dei timidi agnellini indifesi;
  • i Berlinesi si estinguono più velocemente dei panda cinesi;
  • se non mangio i quadratini di cioccolata nell'esatto ordine in cui si trovano - da destra verso sinistra - divento pazzo e spero segretamente che esista un disordine mentale che descriva questo stato d'animo, in modo da poter vantare un certo grado di follia bohemienne; 
  • marzo sarà anche pazzerello, ma aprile è da rinchiudere in manicomio.
Le mie sinapsi minacciano il suicidio se non smetto di scrivere e credo che quelle dell'area che controlla il buon senso l'abbiano già fatto. Cazzi loro. 

Buona notte e non fidatevi di quello che avete sotto il letto, per nessun motivo.