domenica 2 ottobre 2011

#4 Viva la krante Cemmania


Ai tedeschi piace grosso.

Inutile dirlo con ambigui giri di parole, scomodando vecchi modi di dire o cortesi eufemismi che fanno arrossire le guance: ai tedeschi piace DAVVERO grosso, il ché vuol dire enorme e spropositato.
Ora, onde evitare denunce congiunte da parte del Codacons e del Moige e considerato che le mie finanze non mi permettono di assumere avvocati quali Giulia Bongiorno (peraltro già impegnata a difendere Raffaele Sollecito e Foxy Knoxy), cercherò di chiarire la massima precedente per i lettori più pudici.

Immaginiamo di ritrovarci in terra teutonica per un periodo di tempo indeterminato e supponiamo di avere la necessità di andare a fare la spesa al supermercato: gli occhi italici non potranno fare a meno di notare delle notevoli differenze tra i prodotti esposti sugli scaffali del Belpaese e quelli offerti in Germania.
Avete presente, ad esempio, le innocue e tascabili scatolette RioMare? Ecco, qui il tonno si trova esclusivamente in esemplari da 200 kili, immerso in contenitori che sembrano essere stati gentilmente donati dal museo di scienze naturali, naftalina inclusa. Seguendo lo stesso criterio, i deodoranti spray assumono le dimensioni di un estintore (dovesse scoppiare un incendio sono sicuro che non farei altro che attizzare le fiamme), le merendine si vendono in formato "squadra di calcio", le Schnitzel surgelate sembrano delle orecchie d'elefante (con l'otite) e i quaderni per prendere appunti hanno pagine sufficienti per riscrivere l'intera Bibbia (due volte) in protogermanico.

Tali quantità e dimensioni non sembrano essere giustificate dalla prole della famiglia-tipo tedesca (unovirgolaqualcosa secondo il sempre aggiornato 'Novissimo Melzi'): bisogna dunque supporre che qui i pargoli vengano abituati a spalancare le fauci sin dalla tenera età, magari gustando sani omogeneizzati al gusto di 'mandria di gnu che ha ucciso Mufasa del Re Leone' o 'stormo di uccelli migratori dell'ovest'.
Ma si sa, ai tedeschi piace fare le cose in grande. Quando vanno in guerra, ad esempio, non si accontentano di fare qualche strage qua e là, ma sterminano un intero popolo. Se vengono sconfitti, invece, si sdoppiano e pam! ecco due Germanie al prezzo di una. Historia magistrae vitae.

L'unica cosa che proprio non riescono ad includere in questo delirio di onnipotenza è LA PASTA, ostinatamente impacchettata in assurdi formati da 500 e 250 grammi: troppo pochi per uno stomaco italiano.
Per questo ho deciso, miei cari connazionali espatriati, di candidarmi alle prossime elezioni federali per porre fine a questo increscioso problema: del resto, se la Francia ha una première dame italiana, antipatica come la morte e/o come un dito in culo (messo di traverso), perché la Germania non può avere un cancelliere italiano?

martedì 20 settembre 2011

#3 La casa degli spiriti non è solo un libro

Credo di avere una predisposizione per il paranormale o per gli stalker, ma non penso che la magistratura possa intervenire in entrambi i casi.

Avete presente quei momenti in cui vi chiedete: "ma non avevo spento la luce?", oppure: "ma non stavo guardando Antonella Clerici? Perché sono su Discovery Channel?".
Ecco, questi piccoli episodi che, per il 90% (si spera), sono frutto di un cortocircuito mentale temporaneo (qualcosa a metà tra un ictus e l'idiozia genetica) da me si verificano mediamente ogni cinque o sette minuti. Ergo, la televisione cambia canale da sola, le luci del salone paiono dotate di volontà propria, il Patrick Swayze di Dirty Dancing comincia improvvisamente a parlare in tedesco (ma forse quello è normale) e i posacenere vengono inghiottiti da Poltergeist di provenienza ignota, salvo riapparire magicamente il giorno dopo alla destra del Padre.

A questi eventi dovrei essere più o meno abituato, considerato che a Vienna ho vissuto in un locus amoernus quale il palazzo in cui è morto Beethoven, ma quello che succede qui sembrerebbe collegato - come minimo - al massacro dell'intera orchestra del Titanic, consumatosi mentre Charles Manson si godeva lo spettacolo dal divano sul quale sono seduto adesso.

Quale che sia la causa, comunque, vado a rifornirmi di acqua santa: male che vada potrò usarla contro il mio coinquilino ebreo.

Shalom!

sabato 17 settembre 2011

#2 Sarò anche santo e poeta, ma navigatore proprio no

Che tu sia uno studente o un semplice turista, che tu parli tedesco oppure no, la prima parola che userai una volta arrivato a Berlino sarà U-BAHN, ovvero METROPOLITANA.

Il servizio di trasporti qui è davvero eccellente (qualità prussiana, direbbero i nostalgici), ma per essere più preciso dirò che funziona al contrario di quello italiano, ovvero i mezzi partono e arrivano in orario, senza l'intercessione di San Crisostomo.
"Non ci perderemo mai!", starete già pensando.

Ecco, diciamo che la frase di cui sopra, per quanto mi riguarda, è valida solo alla seconda persona plurale. Ergo: VOI non vi perderete mai.
Perché, miei cari venticinque lettori (ed è già tanto se arriviamo a questo numero, ma citare il Manzoni fa sempre chic), dovete sapere che non basta essere uno studente e parlare fluentemente il tedesco per districarsi nei meandri di questa CAZZO DI U-BAHN, perché se il Padreterno-o-chi-per-lui ha deciso di dotarti di un senso dell'orientamento pari a quello di un DODO ZOPPO E UBRIACO, STAMINCHIA che riesci a tornare a casa in cinque fermate di metro pensando: "che culo avere una fermata sotto casa!".
No, no, no e ancora no: in questo caso, la tua condanna sarà quella di vagare in pieno stile clochard a tempo indeterminato (che di questi giorni non è mica male), maledicendo il momento in cui, al supermercato, hai adoperato il motto dantesco "non ti curar di loro, ma guarda e passa" infischiandotene dello scaffale dei deodoranti.

Natürlich ('chiaramente', memorizzate questa parola perché la userò spesso) ogni riferimento alla mia persona è puramente casuale. E dunque, ritenendo che una visita turistica di circa 12 ore alla U-BAHN di Berlino sia più che sufficiente (dovessero controllare le registrazioni delle videocamere penserebbero che sia un pazzo suicida in procinto di gettarsi sul primo treno in transito), direi che è ora di tornare a casa a lavare i piatti. Ergo, visto che tutte le strade portano a Roma e che tutte le linie della metro passano per STAMINCHIA DI ZOOLOGISCHER GARTEN, vi saluto affettuosamente e mando a fanculo la Merkel, gli ingegneri che hanno progettato questa trappola per topi e tre tedeschi a caso tra Amburgo e Zafferana Etnea. Aufwiedersehen!

(prossimamente in onda su 'Chi l'ha visto')


giovedì 15 settembre 2011

#1 Bild der Frau

Ecco: cominciamo dicendo che in aereo, del tutto sovrappensiero, ho preso il primo giornale che mi è capitato sottomano. Quale? L'equivalente del nostro Donna Moderna: Bild der Frau. L'inizio del viaggio pare promettente, no?
Aggiornamento dell'ultimo minuto: c'è LOMBARDO A BORDO! Ma porc...

Aufwiedersehen Catania!

mercoledì 31 agosto 2011

Probe!

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum